al centro c'è il teatro
Produzione Teatri Associati di Napoli e Interno 5
Dal 3 al 7 Gennaio 2024
3 gennaio ore 20,30 - 4 gennaio ore 20,30
5 gennaio ore 20,30 - 6 gennaio ore 19,00
7 gennaio ore 18,00
spettacolo per attore cum figuris
vincitore premio Gennaro Vitiello 2023
vincitore Premio della Critica 2023
un originale allestimento, omaggio all’opera di Eduardo
da un’idea di Vincenzo Ambrosino e Luca Saccoia
con Luca Saccoia
regia Lello Serao
spazio scenico, maschere e pupazzi Tiziano Fario
manovratori Salvatore Bertone, Paola Maria Cacace, Lorenzo Ferrara, Oussama Lardjani, Angela Dionisia Severino, Irene Vecchia formazione e coordinamento manovratori Irene Vecchia direttrice di produzione Hilenia De Falco luci Luigi Biondi e Giuseppe di Lorenzo - costumi Federica del Gaudio musiche originali Luca Toller realizzazione scene Ivan Gordiano Borrelli assistente di scena Giorgia Lauro assistente alla regia manuele Sacchetti datore luci Paco Summonte mastering Luigi Di Martino fonica Mattia Santangelo foto Anna Camerlingo progetto grafico scene Salvatore Fiore locandina Gianfranco Campo documentazione video Francesco Mucci
Lo spettacolo, fedele al testo di Eduardo, evoca le vicende della famiglia Cupiello, aprendo uno squarcio dentro l’immaginario e la memoria di ogni spettatore. Un sogno che prende vita attraverso il teatro di figura nel quale l’attore Luca Saccoia s'immerge riemergendone come “Tommasino” che, dopo aver detto il fatidico “sì” a suo padre, rivive e fa rivivere quel “Natale” che ci accompagna da più 90 anni. “Il progetto nasce da un'idea di Luca Saccoia e Vincenzo Ambrosino che ha preso corpo dall’incontro con il sottoscritto e lo scenografo Tiziano Fario. Il presepe è l’orizzonte dentro cui si muove tutta l’opera sia in senso reale che metaforico, il presepe è l’elemento necessario a Luca Cupiello per sperare in una umanità rinnovata e senza conflitti, ma è anche la rappresentazione della nascita e della morte, è il tempo del passaggio dal vecchio al nuovo, è la miscela tra passato e presente, è una iconografia consolidata e al tempo stesso da destrutturare di continuo, il Presepe si rifà ogni anno, è ciclico come le stagioni, può piacere e non piacere. È proprio da quest’ ultima affermazione che siamo partiti, cosa è diventato quel Tommasino, “Nennillo, così come lo appella la madre, considerandolo un eterno bambino? Come si è trasformato dopo quel fatidico “si” sul letto di morte del padre? A queste risposte abbiamo provato a dare corpo immaginando che Tommasino abbia pronunciato quel “si” convinto, che da allora in poi, dovesse esserci un cambiamento, pensando che non fosse solo un modo di accontentare il padre morente, ma che fosse l’inizio di un percorso nuovo, di una nascita, così come il Presepe racconta. Ecco allora Tommasino farsi interprete a suo modo di una tradizione, eccolo testimone di un rito e di una rievocazione di fatti e accadimenti familiari comici e tragici che hanno segnato la sua vita e quella di quanti alla rappresentazione prendono parte. Per farlo, per rendere ripetibile il rito, Tommasino si serve di pupazzi, di figure che si rianimano dentro i suoi sogni/incubi, che continuano a riaffacciarsi ogni anno come il Presepe e i suoi pastori. Si lascia sorprendere
ancora una volta dalle storie che questi raccontano, vi prende parte, gli fornisce le battute, riaccarezza il sogno di Luca Cupiello di smussare i conflitti attraverso il rituale del Presepe.
Lello Serao
Progetto cofinanziato dall’Unione Europea, dallo Stato Italiano e dalla Regione Campania, nell’ambito del POR Campania FESR 2014-2020
POR CAMPANIA FESR 2014-2020 - OBIETTIVO SPECIFICO 3.3
“Consolidamento, modernizzazione e diversificazione dei sistemi produttivi territoriali” Azione 3.3.2.